le diete

Le diete senza alcun fondamento scientifico

LE DIETE SENZA ALCUN FONDAMENTO SCIENTIFICO

20.Dieta del gruppo sanguigno 

21.Dieta alcalina

22.Dieta dissociata

23.Dieta delle intolleranze alimentari

20. DIETA DEL GRUPPO SANGUIGNO

Definizione: E’ un regime alimentare dove si ritiene che il gruppo sanguigno di una persona dovrebbe determinare il tipo di dieta da seguire per migliorare la salute e ridurre il rischio di malattie. 

Questa dieta è stata ideata dal dottor Peter J. D’Adamo, un naturopata americano, ed è basata sulla teoria che i diversi tipi di sangue hanno evoluto in risposta a diversi modelli dietetici e stili di vita.

Secondo questa teoria i diversi gruppi sanguigni hanno differenti esigenze nutrizionali. 

Ad esempio, il gruppo sanguigno O dovrebbe seguire una dieta ricca di proteine animali, mentre il gruppo sanguigno A dovrebbe consumare più frutta e verdura e limitare l’assunzione di carne.

Ecco un breve riassunto delle raccomandazioni dietetiche per i diversi gruppi sanguigni:

  • Gruppo sanguigno 0: una dieta ad alto contenuto proteico, che include carne, pesce, uova e verdure, ma limita l’assunzione di cereali, legumi e latticini.
  • Gruppo sanguigno A: una dieta vegetariana o a base di pesce, con una maggiore assunzione di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, ma limita l’assunzione di carne e latticini.
  • Gruppo sanguigno B: una dieta equilibrata che include carne, pesce, latticini, cereali integrali, verdure e frutta.
  • Gruppo sanguigno AB: una dieta che combina le raccomandazioni per i gruppi sanguigni A e B, con un’attenzione particolare alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti.

Inoltre, la dieta del gruppo sanguigno sconsiglia l’assunzione di alimenti che il sistema immunitario del soggetto non riconosce come “propri”.

Ad esempio, il gruppo sanguigno 0 dovrebbe evitare grano, lenticchie e fagioli, mentre il gruppo sanguigno A dovrebbe evitare carne rossa, grano e latticini.

Effetti positivi: alcuni sostenitori della dieta del gruppo sanguigno affermano di avere riscontrato benefici come perdita di peso, aumento dell’energia e miglioramento della digestione dopo aver adottato la dieta. 

Ma questi effetti potrebbero essere dovuti a una serie di fattori, come la riduzione delle calorie, l’aumento dell’attività fisica o il miglioramento della qualità dei cibi scelti.

In realtà i benefici per la salute, quando presenti, dipendono molto dalla qualità e dalla quantità degli alimenti scelti, piuttosto che dal tipo di sangue del soggetto.

Effetti negativi: potrebbe essere incompatibile con alcune condizioni mediche, come il diabete o le malattie renali, e potrebbe portare a carenze nutrizionali se seguita a lungo termine.

Alcuni effetti negativi sulla salute se seguita a lungo termine o in modo improprio potrebbero essere:

  1. Possibile carenza di nutrienti essenziali: vitamine, minerali, proteine e grassi sani.
  2. Difficoltà nell’ottenere abbastanza carboidrati: i gruppi sanguigni O e B sono incoraggiati a limitare l’assunzione di carboidrati, ma una dieta troppo povera di carboidrati può portare a stanchezza, difficoltà di concentrazione e ipoglicemia.
  3. Possibile aumento dell’assunzione di grassi saturi: si incoraggia l’assunzione di proteine animali, come carne e latticini, che sono spesso ricchi di grassi saturi. Un consumo elevato di grassi saturi può aumentare il rischio di malattie cardiache e diabete.
  4. Possibile aumento dell’assunzione di colesterolo: alcuni sono incoraggiati a consumare uova e carne, che sono fonti di colesterolo. Un consumo elevato di colesterolo può aumentare il rischio di malattie cardiache.
  5. Difficoltà di mantenere la dieta a lungo termine.

In Italia, ci sono alcuni siti web, libri e personalità che promuovono la dieta del gruppo sanguigno.

Alcuni esempi includono:

  1. Il libro “La dieta del dottor Mozzi” scritto dal medico Piero Mozzi, che ha fatto molto per diffondere la dieta del gruppo sanguigno in Italia. Sostiene che la dieta dovrebbe essere personalizzata in base al proprio gruppo sanguigno e che alcuni alimenti dovrebbero essere evitati o limitati in base al tipo di sangue.
  2. Il sito web “Nutrigenomica.it” gestito dal dottor Maurizio Tommasini, che propone una dieta basata sulle caratteristiche genetiche individuali, tra cui il gruppo sanguigno.
  3. La personalità televisiva Maria Rosa Di Fazio, che ha promosso la dieta del gruppo sanguigno in diverse trasmissioni televisive.
  4. Il sito web “Grupposanguigno.org” che fornisce informazioni sulla dieta del gruppo sanguigno e su come adattarla alle proprie esigenze.

In sintesi, la dieta del gruppo sanguigno non è supportata da prove scientifiche sufficienti e non è raccomandata dagli esperti di nutrizione come regime alimentare adeguato per migliorare la salute.

21. DIETA ALCANINA

Definizione: E’ basata sulla teoria secondo la quale i cibi possono incidere sul PH del sangue.

Effetti positivi: Pertanto alcuni di essi potrebbero prevenire o addirittura curare alcune patologie.

I cibi vegetali in maggioranza avrebbero un’azione alcalinizzante, quindi positiva.

I cibi di origine animale sarebbero prevalentemente acidificanti e quindi con un’azione negativa.

Da qui il consiglio del consumo di frutta, verdura, legumi e l’esclusione di carni, formaggi, uova, latticini, ma anche di glutine.

Effetti negativi: In realtà società scientifiche hanno definito la dieta alcalina non fondata e contraria ai principi di biologia e biochimica.

L’AIRC (American Institute of Cancer Research) ha ribadito che nessuna dieta può modificare il PH del sangue.

Queste le conclusioni dell’AIRC:

  • L’idea che sia possibile combattere il cancro, rendendo basico il pH dei tessuti con un intervento dietetico esterno, è priva di fondamento scientifico.
  • I succhi gastrici necessari alla digestione sono intensamente acidi e sono quindi in grado di acidificare un alimento alcalino subito dopo che lo abbiamo ingerito, ben prima che venga assorbito.
  • Il pH dell’organismo è pari a 7,4: questo valore rappresenta un punto di equilibrio essenziale per la sopravvivenza, equilibrio che viene salvaguardato dai processi metabolici.
  • Se davvero riuscissimo ad alcalinizzare il nostro pH, andremmo in alcalosi metabolica, una situazione che si verifica in alcune malattie e che richiede un immediato intervento medico perché può essere mortale.
  • Nessuna dieta da sola può curare il cancro.

22. DIETA DISSOCIATA

Definizione: è un tipo di regime alimentare che prevede di consumare i cibi in base alla loro composizione chimica e di evitare di mangiare alcuni alimenti insieme ad altri. 

In particolare, la dieta dissociata prevede di separare i carboidrati dalle proteine e dai grassi, mangiando cibi di un solo tipo a ogni pasto o in giorni alternati.

Effetti positivi: possono includere 

  • la perdita di peso, 
  • il miglioramento della digestione,
  • la riduzione del gonfiore addominale, 
  • può aiutare a regolare i livelli di zucchero nel sangue,
  • a ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche come il diabete.

Effetti negativi: tuttavia, ci sono anche alcuni effetti negativi associati alla dieta dissociata

  • lLimitare l’assunzione di determinati nutrienti può portare a carenze nutrizionali. 
  • Può essere difficile da seguire a lungo termine e può causare stanchezza, irritabilità e altri sintomi di privazione alimentare. 
  • Inoltre, alcuni esperti ritengono che la dieta dissociata possa interferire con il normale funzionamento del sistema digestivo. 
  • Potrebbe anche causare problemi a lungo termine come malattie cardiache e renali.
  • Infine, va sottolineato che non è raccomandata per tutti e non dovrebbe essere seguita da persone con problemi di salute preesistenti, tra cui disturbi alimentari, diabete, malattie renali o epatiche e problemi di coagulazione del sangue.

Per concludere non ci sono fondamenti scientifici accurati che possono validare i principi della dieta dissociata.

23. DIETA DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI

Definizione: E’ nota anche come dieta di eliminazione.

E’ un regime alimentare che consiste nell’eliminare dalla propria alimentazione tutti gli alimenti che possono causare intolleranze alimentari. 

Viene utilizzata principalmente per individuare gli alimenti che causano sintomi di intolleranza, come gonfiore addominale, diarrea, nausea, eruzioni cutanee o mal di testa. 

Oppure per aiutare a ridurre i sintomi di condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile.

Effetti positivi: Possono includere 

  • il miglioramento dei sintomi di intolleranza alimentare e la riduzione del gonfiore addominale,
  • può aiutare a identificare gli alimenti che causano sintomi negativi, il che può essere utile per mantenere una dieta sana e adattata alle proprie esigenze alimentari.

Effetti negativi: Ci sono anche alcuni effetti negativi 

  • Eliminare gruppi di alimenti può portare a carenze nutrizionali se non viene prestata attenzione alla sostituzione degli alimenti esclusi con altri alimenti con i nutrienti mancanti. 
  • Può essere difficile da seguire, soprattutto quando si è fuori casa o quando si mangia con gli amici e la famiglia.
  • Esiste il rischio di identificare in modo errato gli alimenti che causano intolleranza. 
  • Questo può portare a una dieta troppo restrittiva che esclude alimenti sani e nutrienti necessari per il corretto funzionamento del corpo.

Inoltre, è importante fare una corretta diagnosi dell’intolleranza alimentare prima di adottare una dieta di eliminazione.

Bisogna evitare di escludere alimenti che non causano intolleranza e perdere importanti fonti di nutrienti.

Conclusioni:

  • Non ci sono fondamenti scientifici certi sulla dieta delle intolleranze alimentari.
  • Non è raccomandata come dieta a lungo termine e dovrebbe essere seguita solo sotto la guida di un medico o di un nutrizionista.
  • Non è una dieta standardizzata e non esiste un unico protocollo o approccio accettato dalla comunità scientifica. 
  • Le intolleranze alimentari che sono state sicuramente documentate sono quella al lattosio e quella al glutine (celiachia).
  • E’ ovvio che in questi casi una dieta priva di lattosio, o di glutine, abbia effetto positivo, anzi sia spesso risolutiva.
  • Negli altri casi la dimostrazione è molto dubbia , i test non sono affidabili, i risultati spesso portano all’eliminazione di molti nutrienti essenziali senza alcuna motivazione.

 

Similar Posts

Lascia un commento