alimenti vegetali

Frutta, frutta secca e verdura

VERDURA – FRUTTA FRESCA – FRUTTA SECCA

Verdura e frutta fresca, locali, di stagione vanno mangiate sempre.

Anche la frutta secca a guscio ha un effetto positivo sul benessere e va consumata giornalmente.

Ormai sono moltissimi gli studi epidemiologici e osservazionali che mostrano il consumo elevato di alimenti vegetali (VERDURA – FRUTTA FRESCA – FRUTTA SECCA)

sempre associato a minori morbilità e mortalità.

Ciò per la maggioranza delle malattie croniche nei paesi industrializzati (patologie cardio e cerebro-vascolari, ipertensione arteriosa, tumori, diabete mellito).

 

   

(Verdura cruda: pomodori – cetrioli – finocchi..)

Le varie popolazioni indagate negli studi se forti consumatori di verdura e frutta, in particolare di verdura, hanno sempre mostrato una minore incidenza di malattie cardiovascolari, respiratorie e gastrointestinali.

La riduzione dei tumori e dell’ictus cerebrale è risultata più legato ad un maggior utilizzo di verdure crude, soprattutto di quelle a foglia verde.

Altri studi hanno concluso invece che mangiare verdura cruda o cotta o frutta fresca sia indifferentemente legato alla riduzione di tutte le patologie sopra riferite.

 

   

(verdura cruda: cavoli – peperoni – carciofi..)

Come tutti gli ortaggi e le verdure, anche la frutta fresca ha dimostrato in molte indagini scientifiche un effetto positivo sul benessere.

Ottimo l’effetto protettivo sui vasi sanguigni e sul cuore.

Polifenoli, Vitamina C e Vitamina E, carotenoidi e fibre determinano una minore ossidazione dei grassi nelle pareti arteriose, riducono la pressione sanguigna, la risposta insulina e i livelli di colesterolo LDL.

Naturalmente visto il maggior contenuto calorico della frutta rispetto a quello della verdura, le porzioni della prima dovrebbero essere minori di quelle della seconda.

Mangiamo sempre abbastanza frutta e abbondiamo con la verdura!!!

   

(frutta fresca: mele – arance – uva..)

Anche l’elevato consumo di frutta secca (a guscio) è risultato correlato a un effetto protettivo nei confronti di malattie cardiovascolari, tumori e diabete mellito.

   

(frutta secca a guscio: noci – nocciole – pistacchi – mandorle – pinoli – noci brasiliane..)

Gli effetti protettivi rispetto a queste patologie croniche sembrano legati all’azione antiossidante dei vegetali.

Ottima proprietà quella antinfiammatoria della frutta secca, oltre alla sua capacità di ridurre l’indice glicemico.

Moltissime sono comunque le ipotesi in studio per questa protezione.

I metodi di utilizzo e di cottura della verdura e della frutta fresca e secca non sono stati indagati con studi ben controllati.

Le indagini osservazionali suggeriscono altresì che l’utilizzo della verdura fresca ha un effetto preventivo.

Anche il consumo di ortaggi cotti, in particolare con metodi di cottura a basse temperature, produce gli stessi effetti protettivi.

Similmente un costante utilizzo di frutta fresca mostra buoni risultati, che divengono molto pronunciati se la consumiamo tutti i giorni e anche più volte al giorno.

Il condimento e/o la cottura degli ortaggi insieme all’olio d’oliva e alle erbe aromatiche sembrano accentuare gli effetti salutari.

Fin da piccoli ci è stato detto che mangiare frutta e verdura fa bene e da sempre i genitori e i nonni invitano i figli e i nipoti a consumare quantità crescenti di questi alimenti, anche se poi spesso in prima persona non ne fanno l’uso che propongono.

L’antica convinzione popolare che frutta e verdura siano dei grossi alleati del benessere è stata solo in parte sposata dalle società scientifiche e dai servizi sanitari nazionali dei paesi industrializzati.

Ciò solo in tempi abbastanza recenti e addirittura è ancora palesemente boicottata dall’industria alimentare.

Negli Stati Uniti soltanto da pochi anni questi alimenti vegetali si sono insediati definitivamente ai piani basali delle piramidi alimentari e si è arrivati all’obiettivo delle “5 porzioni al giorno”.

Il concetto “frutta e ortaggi: più è meglio” sta divenendo sempre più popolare.

In realtà la Piramide Alimentare Americana pone alla sua base i cereali integrali e gli oli vegetali, mentre la verdura (in abbondanza) e la frutta (2-3 porzioni al giorno) solo al secondo gradino.

Nei paesi mediterranei si inseriscono invece la frutta e la verdura alla base della piramide.

Inoltre le 5 porzioni di frutta e verdura non sono sempre ben definite.

Spesso negli USA un succo di frutta, un bicchiere di spremuta di frutta, una porzione di patate fritte, una patata di contorno e una mela possono soddisfare, in modo estremamente scorretto, il concetto delle “5 porzioni al giorno”.

Ben altra cosa sono un’arancia e una mela, una porzione di broccoli, una di verdura a foglia larga e una di carote e così via.

Le patate non possono essere annoverate tra gli ortaggi poiché presentano le caratteristiche nutrizionali degli amidacei puri (come pane e pasta raffinati).

I succhi di frutta industriali non hanno più quasi nulla dei nutrienti della frutta, mentre contengono una quota rilevante di zuccheri (glucosio, fruttosio, maltosio).

(le patate: non possono essere definite una verdura; sono in realtà assimilabili agli amidacei puri)

L’industria alimentare (multinazionali dello zucchero, dei prodotti dolciari, delle bibite, del latte e dei suoi derivati…) ha sempre controllato, soprattutto negli USA, ma anche da noi, l’informazione o meglio la disinformazione sui cibi.

Ha cercato di manipolare e condizionare l’elaborazione di ogni linea guida nutrizionale.

Ha inondato il mercato di falsi messaggi e ha cercato in ogni modo di indirizzare il consumatore verso il prodotto raffinato, trasformato, elaborato, mentre lo ha allontanato dai cibi veri provenienti direttamente dall’agricoltura.

Verdure in scatola, pasti pronti a base di ortaggi,  frutta conservata e/o sciroppata, marmellate di frutta con percentuali elevatissime di fruttosio o altri zuccheri aggiunti, conservanti e coloranti di tutti i tipi, sono stati contrapposti alla verdura e alla frutta fresca.

I piccoli negozi di orto-frutta sono stati messi nelle condizioni di chiudere.

I supermercati la fanno da padroni e nei loro reparti di solito gli ortaggi e la frutta fresca si trovano all’ingresso o sono defilati, non reclamizzati, sotto tono e comunque sono poca cosa nei confronti del cibo preconfezionato industriale.

La popolazione mondiale include sempre di più nella propria alimentazione cibi pronti, fast-food e bevande zuccherate.

Propone insistentementei prodotti definiti “alimenti ultra-trasformati o ultra-processati”.

Questo è un gruppo di alimenti ridotti spesso a un concentrato di energia, grassi trans, sale, zuccheri aggiunti e additivi vari, poveri di nutrienti fondamentali, micronutrienti e fibre.

Secondo la Classificazione NOVA di Carlos Augusto Monteiro dell’Università Federale di São Paulo (Brasile) possiamo dividere i cibi secondo la loro lavorazione in 4 gruppi:

  1. Cibi non trasformati o minimamente lavorati. Acqua, parti commestibili di piante (semi, frutti, foglie, steli, radici), funghi e alghe. Ma anche i prodotti di origine animale più semplici, come uova e latte, carni non lavorate.
  2. Ingredienti per la cucina domestica. Oli e grassi, aceto e sale, zucchero e altre sostanze impiegate per la preparazione e il condimento dei cibi.
  3. Alimenti trasformati (processed food). Dal pane alla pasta, i formaggi, le carni e i pesci nelle lavorazioni più semplici, le conserve vegetali.
  4. Cibi ultraprocessati (ultra-processed food). Dolciumi e snack pieni di grassi, zuccheri aggiunti e/o sale, bevande zuccherate, würstel e altri prodotti con carni separate meccanicamente e conservanti diversi dal sale (es. nitriti), piatti pronti e pizze industriali.

Per difendere la nostra salute, per raggiungere il benessere fisico e psichico, per prevenire le malattie croniche dei paesi industriali,
per difendere il nostro ecosistema dobbiamo:

  • preferire i prodotti naturali vegetali

  • aumentare il consumo di verdura – frutta fresca – frutta secca a guscio

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