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Elenco degli pseudo-cereali

ELENCO DEGLI PSEUDO-CEREALI

Ecco un elenco degli pseudo-cereali:


Quinoa.

Chenopodium quinoa, Chenopodiacee.

Anche se viene considerata un cereale, la quinoa viene da una famiglia diversa che comprende anche la bietola, la barbabietola e lo spinacio.

Prende origine dal Sudamerica.

Produce semi amidacei utilizzati dalle popolazioni andine come fonte primaria di sostentamento nutrizionale.

I semi possiedono un tegumento ricco di saponine che conferiscono un gusto piuttosto amaro e sgradevole. E’ quindi necessario rimuovere meccanicamente la parte amaricante.

Hanno invece un germe grande che, se mantenuto, contiene in sé i migliori principi nutritivi.

Determina un notevole apporto di carboidrati e calorie, ma per la ricchezza in fibre, questo pseudocereale ha un elevato potere saziante e un indice glicemico e insulinico di medio-bassa entità.

Può essere un buon sostituto dei cereali e in particolare del riso.

É povera di glutine e quindi indicata nelle diete dei celiaci.


Grano Saraceno.

Fagopyrum esculentum, Poligonacee.

Anche il grano saraceno viene considerato un cereale, in realtà è il frutto di una pianta diversa imparentata con l’acetosa e il rabarbaro.

Viene dall’Europa Settentrionale e dall’Asia.

Ora i più grandi produttori sono la Russia e la Polonia.

É detto anche grano nero poiché il frutto ha le dimensioni del grano, ma è tipicamente di colore nero.

Si adatta facilmente a terreni aridi a scapito di una scarsa resa.

Si utilizzano i chicchi interi e tostati o macinati o le farine; l’uso è simile a quello del riso e delle patate.

É privo di glutine, non lievita con la cottura; se si vuol panificare va aggiunta una parte di farina di frumento.


Amaranto.

Amaranthus spp, Amarantacee.

Anch’esso non è un vero cereale e proviene da una pianta erbacea annuale, ma venne usato come i cereali e ora lo si sta riscoprendo.

Sembra provenire dal Messico.

Prima fortemente utilizzato dagli Aztechi, poi dopo le conquiste spagnole ne fu vietato l’uso e quasi scomparve.

In Italia è una pianta spontanea molto invadente considerata infestante dai coltivatori.

Ma si stanno sviluppando piccole realtà di coltivazione anche nei nostri territori per l’elevata redditività rispetto alle colture tradizionali e all’ottimo adattamento ai periodi di siccità prolungata e alle particolari difficoltà del terreno.

Il contenuto nutrizionale è ottimo, anche superiore a quello di molti cereali (maggior contenuto proteico e maggiore valore biologico, maggiore presenza di vitamine e sali minerali).

I semi al naturale possono essere consumati a colazione.

La farina non contiene glutine e quindi non lievita.

Serve per dare dolcezza e umidità ai dolci.

Per panificare necessita dell’aggiunta di un altro cereale tipo il frumento.


Elenco degli pseudo-cereali


Contenuto di glutine nei vari cereali:


Grano CONTIENE GLUTINE NO NEI CELIACI
Farro CONTIENE GLUTINE NO NEI CELIACI
Orzo CONTIENE GLUTINE NO NEI CELIACI
Avena No Glutine Attenzione a contaminazioni
Segale CONTIENE GLUTINE NO NEI CELIACI
Miglio No Glutine Sì nei celiaci
Riso No Glutine Sì nei celiaci
Mais No Glutine Sì nei celiaci
Grano Khorasan CONTIENE GLUTINE NO NEI CELIACI
Manioca No Glutine Sì nei celiaci
Teff No Glutine Sì nei celiaci
Contenuto di glutine nei vari pseudo-cereali
Quinoa No Glutine Sì nei celiaci
Grano Saraceno No Glutine Sì nei celiaci
Amaranto No Glutine Sì nei celiaci

 

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