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Il latte e le alternative vegetali

IL LATTE E LE ALTERNATIVE VEGETALI

Il latte è una bevanda prodotta dalle ghiandole mammarie degli animali, come le mucche, le capre o le pecore.

È un’importante fonte di nutrienti come proteine, calcio, vitamine e minerali.

IL LATTE

Definizione

Dal “Regolamento sulla vigilanza igienica del latte destinato al consumo diretto (Regio Decreto 9 maggio 1929, n° 994):

Per “latte alimentare” deve intendersi il prodotto ottenuto dalla mungitura regolare, ininterrotta e completa, della mammella di animali in buono stato di salute e nutrizione.

Con la parola “latte” deve intendersi il latte proveniente dalla vacca.

Il latte di altri animali deve portare la denominazione della specie cui appartiene l’animale che lo fornisce, così per esempio “latte di capra”, “latte di asina”, ecc.

É comunque il prodotto delle ghiandole mammarie delle femmine dei mammiferi (mammifero proviene proprio da “portatore di mammelle”).

PROPRIETA’ NUTRIZIONALI DEL LATTE E DELLE BEVANDE A BASE DI LATTE

Numerose sono le proprietà nutrizionali, vere, fantasiose o false, che si attribuiscono al latte e ai latticini con valutazioni completamente difformi:

  • il latte è un alimento completo,
  • nel latte e nei latticini ci sono tutti i nutrienti necessari alla vita e quindi è bene utilizzarli al massimo,
  • sono la migliore fonte di Calcio, indispensabile per la tenuta ossea e quindi vanno assunti regolarmente,
  • il latte fa bene, ma spesso non si tollera,
  • il latte e i latticini sono nocivi alla salute e vanno eliminati,
  • sono alimenti destinati a determinate età, poi vanno gradualmente ridotti,
  • sono cibi che pian piano determinano intolleranza,
  • sono tra i maggiori responsabili dei processi arteriosclerotici..

E’ vero che il latte ha una straordinaria ricchezza in nutrienti ed è forse il cibo che è più vicino al concetto di alimento completo.

In realtà solo il latte materno è un alimento completo per alcuni mesi della nostra vita fino allo svezzamento.

Nel mondo dei mammiferi e pertanto anche in quello umano, è il primo alimento per i cuccioli e per i neonati che inizialmente non sono in grado di digerire e assimilare altri tipi di cibo.

Poi dopo lo svezzamento gli animali e i bambini diventano capaci di introdurre e utilizzare altri alimenti.

L’uso del latte diventa sempre meno importante nel corso della vita.

Utilizzo del latte:

    • Consumo diretto: Il latte è consumato da solo o come base per altre bevande e ricette. Viene spesso bevuto al mattino, a colazione, o utilizzato nella preparazione di caffè, tè, cereali e piatti come creme, salse e dolci.
    • Produzione alimentare: È un ingrediente essenziale in molti prodotti alimentari come formaggi, yogurt, burro e gelati.

Aspetti salutari del latte:

    • Fonte di calcio e proteine: Il latte è ricco di calcio, che è essenziale per la salute delle ossa, e proteine che contribuiscono alla crescita e al mantenimento dei tessuti muscolari.
    • Nutrienti essenziali: È una buona fonte di vitamine come la vitamina D, vitamina B12, e minerali come il potassio.

Aspetti negativi del latte:

    • Intolleranza al lattosio: Alcune persone hanno difficoltà a digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte, e possono sperimentare problemi digestivi come gonfiore, crampi e diarrea.
    • Allergia al latte: Alcune persone possono essere allergiche alle proteine presenti nel latte, manifestando reazioni allergiche.

Tipi di latte:

  • Latte fresco: Senza alcun tipo di trattamento
  • Latte intero: Con il contenuto completo di grassi.
  • Latte parzialmente scremato o scremato: Con un contenuto di grassi ridotto.
  • Latte biologico: Prodotto da animali che vengono alimentati e trattati in conformità con le norme biologiche.
  • Latte di soia, di mandorle, di riso: Alternative vegetali al latte vaccino per persone intolleranti al lattosio o seguaci di diete vegane o vegetariane.

 

     Intolleranza al lattosio.

Dopo lo svezzamento e soprattutto nell’età adulta non abbiamo più bisogno del latte materno e diventa sempre più difficile capire il fabbisogno del latte di altri mammiferi (mucca, capra..)?

É ormai accertato come nell’invecchiamento si diventi sempre maggiormente intolleranti e/o allergici al lattosio.

L’intolleranza al latte e spesso ai suoi derivati diviene sempre maggiore.

La tolleranza al lattosio è superiore nei paesi nordici dove si è mantenuto per tempi lunghi l’uso anche nelle età avanzate, ma è decisamente più bassa nei paesi mediterranei, in Africa, in America latina.

In caso di intolleranza al lattosio, il latte può essere sostituito con il latte per intolleranti, senza lattosio (tipo Zimyl, Accadi, Sterilgarda..).

     Intolleranza alle proteine del latte.

Da tempo è nota anche la possibile intolleranza alle proteine del latte presente spesso già in età pediatrica o che può insorgere ex novo in età adulta con sintomatologia sia gastrointestinale, sia a livello respiratorio e cutaneo.

     E’ comunque un prodotto animale.

Il latte, e di conseguenza tutti i latticini, sono prodotti derivati dagli animali e quindi il loro consumo, in quantità elevate, è sempre poco consigliabile.

I grandi studi di popolazione indicano il loro uso eccessivo come favorente l’insorgenza dell’arteriosclerosi e quindi come una probabile causa di malattie cerebro e cardiovascolari.

Cerchiamo di fornire le informazioni più realistiche e valide e di trarne i consigli più utili per il migliore utilizzo di questi alimenti.

Il latte (specialmente quello materno) è un alimento completo durante le prime fasi della crescita: è indispensabile fino allo svezzamento e importante nei primi anni di vita.

Fornisce macronutrienti (zuccheri, grassi e proteine) e micronutrienti fondamentali essenziali (vitamine e sali minerali – soprattutto il Calcio), in particolare per la salute delle ossa durante il loro sviluppo.

L’uomo si è abituato a bere latte da circa 8-10.000 anni quando iniziarono le coltivazioni e la domesticazione animale.

Così si abituò a sintetizzare la lattasi, l’enzima che scinde il lattosio e lo rende digeribile.

Il latte e successivamente i latticini divennero così alimenti facili da produrre e validi nutrimenti durante i periodi di carestia.

Le linee guida alimentari di molte nazioni suggeriscono ancora un utilizzo giornaliero o plurigiornaliero, ma sempre più organismi nazionali e internazionali raccomandano un loro uso più moderato.

La correlazione dei latticini con la prevalenza di sovrappeso e obesità e con malattie cronico-degenerative come quelle cardiovascolari e tumorali, è valutata da molto tempo e i risultati non sono decisivi.

Sicuramente il ruolo dei latticini più grassi come il burro, la panna e i formaggi e quello dell’eccesso calorico dovuto all’abuso dei latticini, può essere determinante nell’insorgenza di queste malattie.

Pertanto sempre più si consiglia di moderarne l’utilizzo e di consumare sempre meno i prodotti più grassi e calorici.

I LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia) elaborati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana secondo le più recenti conoscenze scientifiche sull’uso dei latticini indicano 2 – 3 porzioni al giorno .

Ma cosa si intende per “porzione”?

  • Latte e yogurt

1 porzione corrisponde a 125 ml

(diamo la preferenza a quelli a basso contenuto di grassi)

  • Formaggi freschi e derivati da siero (ricotta)

1 porzione corrisponde a 100 grammi

(preferiamo sempre quelli meno grassi e meno salati)

  • Formaggi stagionati (caciocavallo, fontina, parmigiano, pecorino, provolone..)

1 porzione corrisponde a 50 grammi e il loro consumo non dovrebbe superare le due volte a settimana, perché sono molto più ricchi di grassi saturi e colesterolo, oltre che di sodio, proveniente dal sale aggiunto durante la stagionatura.

I risultati di molti studi di popolazione e alcune abitudini e scelte alimentari mettono in discussione le indicazioni della Società Italiana di Nutrizione Umana, dei LARN e le indicazioni di numerose Società Alimentari Nazionali.

Vi sono prima di tutto le scelte drastiche dei vegani che escludono dalla loro alimentazione tutti i prodotti di origine animale.

Il movimento del veganismo sceglie uno stile di vita basato su risorse non provenienti dal regno animale, non solo per il proprio bisogno alimentare, ma anche per tematiche etiche, filosofiche, sanitarie, socio-economiche, ambientalistiche, demografiche.

La scelta vegana esclude ogni possibile forma di sfruttamento e crudeltà verso gli animali per qualsiasi scopo (cibi, vestiario, utensili, cosmetici..).

Vi sono poi le scelte salutiste/morali di chi relega ai minimi termini l’utilizzo di cibo proveniente dal mondo animale: no a animali uccisi o a parti di essi (carne, pesce, crostacei) e scarso uso di latte, latticini e uova (diete vegetariane: latto-ovo-vegetariana / latto-vegetariana / ovo-vegetariana).

Vengono ancora le scelte di chi è intollerante al lattosio o alle proteine del latte e quindi è costretto a non farne uso.

Non sempre l’intollerante al lattosio deve rinunciare a tutti i derivati del latte: i formaggi stagionati (parmigiano reggiano 24 mesi o più, emmenthal e groviera, gorgonzola, grana padano, fontina, pecorino 36 mesi, provolone..) non contengono più lattosio o ne contengono molto poco e quelli freschi ricchi di batteri lattici che scindono il lattosio (asiago, caciocavallo, taleggio, toma..)

Ed infine le scelte di coloro che preferiscono nettamente l’utilizzo dei prodotti del mondo vegetale, ma saltuariamente usano anche cibi animali (dieta flexitariana e pesceteriana).

In questo caso la preferenza va anche agli alimenti non trattati industrialmente.

Consigli pratici sul consumo del latte, dei formaggi e dei derivati:

Utilizzare con moderazione il latte derivante da tutti gli animali
Utilizzare con moderazione tutti i derivati del latte (latticini e prodotti caseari)
Usare (con moderazione) solo formaggi stagionati o freschi senza lattosio negli intolleranti
Yogurt e probiotici non più di 2-3 volte la settimana
Latte o formaggi poco grassi e poco salati in modeste quantità 2-3 volte la settimana
Latte o formaggi grassi e salati in modeste quantità 2-3 volte al mese

 

LATTI VEGETALI

I latti vegetali sono bevande ottenute da varie fonti vegetali, come mandorle, soia, noci, cocco o avena.

Sono alternative popolari al latte di mucca per coloro che seguono diete vegane, hanno intolleranze al lattosio o preferiscono opzioni più leggere.

Questi latti offrono una gamma diversificata di sapori e apporti nutrienti, anche se è importante notare che non sempre forniscono gli stessi nutrienti presenti nel latte vaccino, a meno che non siano arricchiti.

Possono essere utilizzati per cucinare, nei cereali, nei frullati o semplicemente bevuti da soli!

Varietà dei latti vegetali

Ci sono diverse varietà di latti vegetali.

Ognuna è ottenuta da una fonte vegetale diversa.

Ecco una panoramica dei tipi più comuni:

  • Latte di Mandorla:

Preparato con mandorle macinate e acqua, è noto per il suo sapore leggermente dolce e la consistenza setosa.

È ricco di vitamina E.

Può essere usato in moltissime ricette, dalle bevande al caffè fino alle cotture dolci.

  • Latte di Soia:

Tra i primi latti vegetali ad essere commercializzati su larga scala.

E’ ricco di proteine e può essere un sostituto nutrizionale più vicino al latte di mucca.

Ha un sapore leggermente dolce ed è adatto sia a bevande calde che fredde.

  • Latte di Avena:

Realizzato con fiocchi d’avena e acqua, ha un gusto dolce e una consistenza leggermente cremosa.

È ottimo per la preparazione di frullati, cereali e caffè.

Rappresenta una scelta popolare per chi cerca una bevanda vegana e senza glutine.

  • Latte di Cocco:

Ottenuto dalla polpa di cocco, ha un sapore distintivo di cocco ed è ricco di grassi saturi.

È ottimo in cucina per piatti esotici e bevande frullate.

Risulta più pesante di altri latti vegetali.

  • Latte di Riso:

E’ fatto con riso integrale o riso bianco.

Ha un sapore dolce e una consistenza leggermente acquosa.

È adatto per molte ricette dolci e può essere bevuto da solo.

  • Latte di Canapa:

Ottenuto dai semi di canapa, è ricco di omega-3 e omega-6, oltre a essere ricco di proteine.

Ha un sapore leggermente nocciolato ed è ottimo per l’uso in frullati o smoothie.

  • Latte di Quinoa:

Preparato con semi di quinoa, è ricco di amminoacidi essenziali e minerali.

Ha un sapore delicato e può essere usato in molte ricette culinarie.

  • Latte di Noci (come noci, anacardi, pistacchi):

Questi latti hanno un sapore distintivo della noce usata e sono ricchi di grassi sani.

Possono essere utilizzati in molte ricette dolci e salate.

 

 

 

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