LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE (Waist- Circumference)
IL CUORE DEL PROBLEMA
Una misura semplice che dice tutto (o quasi) sul rischio cardiometabolico
1. COS’È LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE?
La circonferenza vita è una misura antropometrica diretta del diametro dell’addome.
A differenza dell’Indice di Massa Corporea (BMI), che considera soltanto il rapporto tra peso e altezza, la circonferenza vita fornisce informazioni specifiche sulla distribuzione del grasso corporeo.
In particolare sul grasso viscerale, cioè quello che si accumula in profondità attorno agli organi addominali (fegato, pancreas, intestino, reni).
Questo tipo di grasso non è semplicemente inerte o “estetico”: è metabolicamente attivo e ha un ruolo centrale nella genesi di numerose malattie croniche, tra cui:
- Sindrome metabolica
- Diabete mellito di tipo 2
- Ipertensione arteriosa
- Dislipidemia
- Steatosi epatica non alcolica (NAFLD)
- Infarto del miocardio
- Ictus cerebrale
2. DOVE E COME SI MISURA CORRETTAMENTE LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE
Punto esatto di misurazione
Secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e di società scientifiche internazionali:
- Si misura a metà tra la cresta iliaca e il margine inferiore dell’ultima costa, con il soggetto in piedi, in posizione eretta e con l’addome rilassato.
- Il metro deve essere flessibile, non elastico, e aderire senza comprimere la cute.
- La persona non deve trattenere il respiro né contrarre l’addome.
- Si consiglia di eseguire la misurazione alla fine di una espirazione normale.
Accorgimenti pratici
- Evitare di misurare sopra gli abiti.
- Ripetere la misurazione due volte per verificarne l’affidabilità.
- Annotare la media se le due misurazioni differiscono.
3. SOGLIE DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE
Secondo l’OMS e l’IDF (International Diabetes Federation):
Categoria | Uomo | Donna |
Normale | < 94 cm | < 80 cm |
Rischio aumentato | 94–102 cm | 80–88 cm |
Rischio elevato | > 102 cm | > 88 cm |
In soggetti asiatici e mediorientali, le soglie sono più basse a causa della diversa distribuzione del grasso corporeo.
4. PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE?
A. Il grasso viscerale: un killer silenzioso
Il grasso viscerale è attivamente pro-infiammatorio: produce citochine (come IL-6, TNF-alfa), adipokine e altre sostanze che promuovono:
- Insulino-resistenza
- Infiammazione sistemica cronica
- Aterosclerosi precoce
- Trombosi vascolare
È quindi direttamente implicato nella fisiopatologia delle malattie cardiometaboliche, anche in soggetti con peso corporeo normale (fenotipo “metabolicamente obeso-normopeso”).
B. Circonferenza addominale vs BMI
Parametro | Vantaggi | Svantaggi |
BMI | Semplice, universale | Non distingue muscolo da grasso né grasso viscerale da sottocutaneo |
Circonferenza Addominale | Miglior indicatore di rischio cardiovascolare e metabolico | Meno affidabile in soggetti con obesità grave o deformità addominali |
In molte situazioni cliniche, la circonferenza vita prevede meglio degli altri indici la comparsa di diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari.
C. Il rischio indipendente dal peso
Persone con BMI normale ma circonferenza vita aumentata (uomini > 102 cm, donne > 88 cm) hanno un rischio di morte cardiovascolare superiore rispetto a soggetti sovrappeso ma con distribuzione adiposa periferica (fianchi e cosce).
5. COSA INDICA UN AUMENTO DELLA CIRCONFERENZA
Nell’uomo:
- Un valore superiore a 102 cm indica obesità addominale.
- Rischio triplicato di infarto miocardico.
- Maggiore incidenza di diabete tipo 2 e ipogonadismo funzionale (riduzione del testosterone per effetto del grasso viscerale).
Nella donna:
- Un valore superiore a 88 cm è indice di obesità centrale, anche in presenza di peso nella norma.
- Rischio aumentato di sindrome metabolica post-menopausale.
- Aumento dell’incidenza di tumori ormono-dipendenti (es. carcinoma mammario, endometriale).
6. È LA MISURA PIÙ IMPORTANTE PER VALUTARE IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE?
Sì, in molti casi.
Ecco perché:
- Fornisce informazioni complementari al BMI, migliorando la predittività del rischio.
- È semplice da eseguire, anche a casa.
- È in grado di identificare soggetti a rischio anche tra i normopeso.
- È strettamente correlata con la resistenza insulinica, l’infiammazione cronica e l’ipertrigliceridemia.
- È riconosciuta come uno dei principali criteri diagnostici della sindrome metabolica (insieme a trigliceridi alti, HDL bassi, pressione alta e glicemia elevata).
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È una misura modificabile con l’intervento sullo stile di vita: dieta, esercizio, sonno, riduzione dello stress.
7. LIMITI E CONSIDERAZIONI CLINICHE
Operativi:
- Difficile da interpretare in soggetti molto obesi (BMI > 35) dove il grasso viscerale è accompagnato da abbondante grasso sottocutaneo.
- In anziani o soggetti con ascite, addome globoso o deformità (es. scoliosi grave), può risultare fuorviante.
Fisiologici:
- Non distingue tra grasso sottocutaneo e viscerale (solo una TAC addome può farlo in modo preciso).
- Non considera la statura o il sesso biologico nella misura grezza (da cui il tentativo di introdurre anche il rapporto vita/altezza come parametro ausiliario).
8. COME RIDURRE LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE: STRATEGIE CHIAVE
A. Alimentazione:
- Dieta mediterranea ricca di fibre, legumi, vegetali, olio d’oliva.
- Riduzione di zuccheri, farine raffinate, alcool e grassi saturi.
- Controllo delle porzioni e distribuzione equilibrata dei pasti.
B. Attività fisica:
- Attività aerobica regolare (camminata veloce, bici, nuoto) almeno 150 minuti/settimana.
- Allenamento contro-resistenza (es. pesi leggeri o corpo libero) 2–3 volte/settimana.
C. Igiene del sonno e gestione dello stress:
- Sonno di qualità: almeno 7 ore per notte.
- Tecniche di gestione dello stress (meditazione, yoga, respirazione profonda).
D. Digiuno intermittente (12–14 ore):
- Può migliorare la sensibilità insulinica e facilitare la riduzione della massa grassa viscerale in soggetti selezionati.
9. CONCLUSIONI
La circonferenza vita è il cuore del problema metabolico moderno: un numero che spesso anticipa diagnosi ben più gravi.
È una misura semplice, economica, ripetibile e altamente predittiva del rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, metaboliche ed endocrine.
Più che il peso, conta dove si accumula il grasso.
E la circonferenza vita, più di ogni altro indicatore, ci dice dove e quanto dobbiamo intervenire.