PERCHE’ IL DIGIUNO INTERMITTENTE FA BENE?
Una serie di domande e le relative risposte
Che cos’è il digiuno intermittente?
Digiunare significa astenersi in tutto o in parte dal cibo o da alcuni cibi e bevande per un periodo di tempo.
Fino a qualche anno fa il digiuno prevedeva tempi lunghi di astensione dal cibo con alcune conseguenze positive e molte negative (vedi l’articolo “1. Forme di digiuno e Semi-digiuno”).
Si trattava in sostanza della forma di digiuno persistente.
Per digiuno intermittente si intende invece la tecnica di mangiare per un certo periodo di ore e quindi digiunare (non mangiare) per un altro determinato numero di ore.
E’ una teoria che trova la sua origine nel fatto che storicamente gli esseri umani non vivevano in ambienti con accesso al cibo 24 ore al giorno come ora.
Ma è giusto digiunare in modo intermittente?
Prima di tutto va ricordato come gli studi sui lunghi periodi di digiuno abbiano evidenziato che questa metodica non è scevra di pericoli e spesso gli effetti negativi sullo stile di vita (calo energetico, sensazione di freddo, tristezza, irritabilità, sbalzi d’umore, psicosi, ansia, apatia, calo della libido, varie nevrosi..), hanno superato nettamente quelli positivi (rafforzamento fisico e psichico, miglioramenti caratteriali, perdita di peso..).
Il digiuno intermittente e tutti i tipi di digiuno o semi-digiuno di breve/media durata hanno al contrario mostrato l’aumento della durata ed il miglioramento della vita nei diversi tipi di organismi.
Questo tipo di comportamento alimentare si è dimostrato un’arma potentissima nella prevenzione della maggior parte delle malattie legate all’invecchiamento (malattie cardiovascolari, diabete mettilo tipo 2, neuropatie, tumori…) ed anche sulla perdita di peso.
Quali sono i benefici del digiuno intermittente?
Miglioramento di alcuni parametri essenziali come pressione sanguigna, colesterolo, insulino-resistenza e anche perdita di peso.
Sono in corso di accertamento anche effetti positivi su malattie degenerative quali il cancro e il Morbo di Alzheimer.
In quale modo va fatto il digiuno intermittente?
La prima e forse maggiore certezza che abbiamo è quella di concentrare il consumo del cibo in 12 ore: durante12 ore si può mangiare, ma per altre 12 ore non si può consumare alcun alimento calorico (solo acqua, caffè, tè o altri infusi tassativamente senza zucchero).
Questo comportamento alimentare ha sempre mostrato aspetti positivi nei confronti delle patologie, dei fattori di rischio cardiovascolare e del peso.
Anche la sola abitudine di “non spizzicare” dopo l’ultimo pasto per almeno 12 ore ci può far comprendere quanto ciò sia educativo e sicuramente salutare.
E poi?
Poi si possono aggiungere giornate organizzate in 8 ore di pasti e 16 di digiuno, ad esempio 1-2 volte alla settimana (non più).
La finestra temporale in cui si resta a digiuno è più lunga e di solito coincide con le ore del sonno, si fa colazione, si pranza, ma non si cena (si mangia dalle 6/7/8 alle 14/15/16).
Quando non è possibile non cenare si può terminare di mangiare la sera alle 21 e ricominciare il giorno dopo alle 13 con il pranzo (si mangia dalle 12/13/14 fino alle 20/21/22).
Ma questa possibilità di saltare la colazione si può fare solo saltuariamente; in caso contrario, ad esempio come regola abbastanza continua, studi clinici hanno mostrato maggiore incidenza di tumori e/o calcolosi della colecisti.
6 giorni alla settimana con 12 ore senza mangiare nulla + un giorno settimanale con 16 ore senza mangiare nulla
Questo è sicuramente il metodo più completo ed efficace per ottenere i risultati migliori per la salute e per la riduzione del peso.
Ma durante le ore in cui si mangia, possiamo mangiare qualsiasi cosa?
Naturalmente no!
Non commettiamo l’errore di chi intende il digiuno intermittente come l’arma definitiva per combattere il sovrappeso o l’obesità.
É uno strumento efficacissimo.
Educa a non spizzicare in continuazione anche di sera o di notte, aiuta il nostro organismo a combattere molte patologie, ma nelle ore in cui si mangia.
L’alimentazione deve essere comunque corretta, equilibrata, basata essenzialmente su “cibi veri” e non di tipo industriale.
Deve essere a predominanza vegetale (verdure, frutta, frutta a guscio e semi oleaginosi, legumi, cereali integrali, olio d’oliva).
L’acqua deve essere sempre abbondante.
Ci deve essere un modico apporto di prodotti animali provenienti da allevamenti liberi (carne da animali allevati al pascolo, carni bianche da animali da cortile, polli allevati liberamente, uova da galline libere, pesce pescato e non di allevamento, pochi latticini) come riportato nella dieta di tutti i giorni.
Perché il digiuno intermittente migliora lo stato di salute e riduce il peso corporeo?
Il digiuno intermittente favorisce il rinnovamento cellulare, interviene nell’aumento della sensibilità all’insulina, nella riduzione della glicemia, della pressione sanguigna, della colesterolemia e della trigliceridemia, riduce i processi infiammatori e lo stress ossidativo, aiuta a combattere l’evoluzione del cancro.
In particolare aumenta la capacità rigenerativa delle cellule staminali nei vari organismi contrastando il deterioramento del sistema immunitario e l’invecchiamento in generale.
Anche la perdita di peso e la riduzione della circonferenza addominale sembrano essere positivamente interessate.